mercoledì 9 luglio 2025

Rigassificatori - sicurezza ambientale e sociale

il rigassificatore di Santa Giusta a Oristano
Dobbiamo essere obiettivi , hanno bloccato il GALSI , ovvero il metanodotto dalla Algeria per favorire i rigassificatori del GNL da fracking americano , più costoso e sporco di elementi chimici tossici, tutto perchè siamo una colonia USA e non permettono di essere sovrani in terra nostra sulle scelte energetiche, negli anni scorsi si è visto chi ha sostenuto l'abbandono del progetto Galsi , in prima fila la CGIL assieme al futuro PD sardo, che hanno dato forza a un movimento inesistente per boicottare questo progetto a favore dei loro sponsor americani, oggi ci siamo, e a breve avremo una bomba enorme nel territorio di santa Giusta, un caso alto rischio che potrebbe distruggere e devastare tutta la piana oristanese. 

Via libera al secondo rigassificatore e deposito Gnl di Oristano (di Ivi Petrolifera)


Dopo il primo impianto, realizzato da Higas e entrato in funzione a maggio, nel giro di un paio d’anni, il porto di Oristano potrebbe veder sorgere sulle sue banchine un secondo stabilimento per lo stoccaggio, la rigassificazione e la distribuzione di Gnl. Il Ministero della Transizione Ecologica, infatti, ha decretato giudizio positivo di compatibilità ambientale

Il rigassificatore a Santa Giusta, Oristano, sarà costruito nell'area industriale e portuale, precisamente all'interno del perimetro del Consorzio Industriale Provinciale Oristanese (CIPOR) secondo il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. L'impianto, proposto dalla società IVI Petrolifera, sarà dedicato allo stoccaggio, rigassificazione e distribuzione di gas naturale liquefatto (GNL) secondo Shipping Italy.

In dettaglio, il progetto prevede:
  • Localizzazione: Area industriale e portuale di Oristano-Santa Giusta.

  • Competenza: Perimetro del Consorzio Industriale Provinciale Oristanese (CIPOR).

  • Funzione: Ricezione di GNL tramite navi metaniere, stoccaggio, rigassificazione e distribuzione secondo il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica.

  • Proponente: IVI Petrolifera secondo L'Unione Sarda.it.
Questo impianto fa parte di un più ampio progetto che mira a garantire un approvvigionamento di gas naturale per la Sardegna attraverso lo stoccaggio e la rigassificazione del GNL

Il Ministero della Transizione Ecologica, infatti, ha decretato giudizio positivo di compatibilità ambientale (previo il rispetto di varie prescrizioni redatte nel corso della procedura dalla stessa Commissione di Via-Vas, dalla Regione, dal Ministero della Cultura, dall’Istituto Superiore di Sanità) per il progetto presentato nel 2018 per Oristano-Santa Giusta dalla Ivi Petrolifera, società facente capo all’imprenditore torinese (ma sardo d’adozione) Oreste De Valle, da decenni attivo nel porto industriale dello scalo sardo, prima nella raffinazione del bitume poi nella gestione di depositi costieri.

Il progetto prevede, in particolare, interventi infrastrutturali e impiantistici, da realizzare nella zona industriale e portuale di Oristano-Santa Giusta, per l’approvvigionamento del GNL tramite navi metaniere, il trasferimento del prodotto liquido al sistema di stoccaggio, la rigassificazione del GNL e la distribuzione dello stesso via terra mediante autocisterne e via mare tramite bettoline;

Secondo la documentazione presentata per la Via “il deposito costiero è progettato per uno stoccaggio nominale di 9mila mc di Gnl tramite l’impiego di 9 serbatoi criogenici da mille mc ciascuno. I volumi massimi annui stoccati saranno pari a 880mila mc di Gnl. Il deposito costiero sarà approvigionato mediante navi gasiere di piccola taglia, di capacità compresa tra 4 e 5mila mc. La distribuzione potrà essere effettuata mediante autobotti di capacità di circa 50 mc e mediante bettoline di capacità pari a 500 mc”. Il decreto di compatibilità ambientale avrà validità di 5 anni (salvo proroghe), ma il progetto di Ivi prevede non più di 19 mesi di lavori dall’avvio.Gli impianti di rigassificazione, che riconvertono il gas naturale liquefatto (GNL) in gas naturale, sono soggetti a normative ambientali e considerazioni di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la vicinanza alle aree abitate. La legislazione statunitense, come il Coastal Zone Management Act, gioca un ruolo nelle decisioni di ubicazione, mentre le distanze di sicurezza sono determinate da valutazioni del rischio e da normative come la norma NFPA 59A. 
Shipping

Legislazione e ubicazione degli Stati Uniti:

Regolamenti federali:

La Federal Energy Regulatory Commission (FERC) è la principale agenzia federale responsabile della localizzazione e della sicurezza degli impianti GNL.

Normative statali e locali:
Anche gli stati e gli enti locali hanno un ruolo nelle decisioni relative ai permessi e all'ubicazione, richiedendo spesso una serie di permessi e approvazioni.

Legge sulla gestione delle zone costiere:
Questa legge, insieme ai programmi statali correlati, influenza l'ubicazione dei terminali GNL, in particolare quelli in prossimità delle zone costiere.

Potenziale legislazione:
Progetti di legge come S. 323, S. 1174, HR 2042 e HR 1564, sebbene non tutti siano stati promulgati, propongono modifiche all'autorità di ubicazione, all'identificazione dello sviluppatore e restrizioni su determinati tipi di terminali.

Distanze di sicurezza e valutazione dei rischi:

Ubicazione basata sul rischio:
Norme come la NFPA 59A richiedono valutazioni dei rischi per determinare le distanze di sicurezza appropriate.

Analisi quantitativa del rischio (QRA):
Le metodologie QRA vengono utilizzate per valutare i potenziali pericoli e le loro conseguenze, compreso il rischio individuale (probabilità di mortalità).

Fattori che influenzano le distanze di sicurezza:
Tra questi rientrano le condizioni meteorologiche, la topografia, gli ostacoli e la vicinanza alle aree popolate.

Approcci basati sulle conseguenze vs. basati sul rischio:
Le valutazioni della sicurezza possono concentrarsi sulle conseguenze di potenziali incidenti oppure prendere in considerazione sia le conseguenze sia la probabilità che si verifichino.

Sicurezza intrinseca:
L'integrazione di principi di sicurezza intrinseca nella progettazione degli impianti GNL può aiutare a minimizzare i rischi e a ridurre la necessità di grandi distanze di separazione.

Considerazioni ambientali:
Impatto sulle zone umide e sugli ecosistemi: i terminali GNL possono avere un impatto su aree sensibili come le zone umide, soprattutto se situati negli estuari.

Qualità dell'acqua: gli scarichi degli impianti GNL possono influire sulla qualità dell'acqua.

Qualità dell'aria: le emissioni degli impianti GNL possono avere un impatto sulla qualità dell'aria, sebbene gli impianti moderni siano progettati per ridurre al minimo le emissioni.

Inquinamento acustico: gli impianti GNL possono generare rumore, che può avere ripercussioni sulle comunità vicine.

Impatto visivo: la presenza di grandi impianti GNL può avere un impatto visivo sul paesaggio.

Preoccupazioni generali e percezione pubblica:

Sicurezza pubblica:
Esiste una preoccupazione pubblica in merito alla sicurezza degli impianti GNL, in particolare per quanto riguarda potenziali incidenti.

Coinvolgimento della comunità:
Il coinvolgimento delle comunità locali durante il processo di individuazione del sito e di autorizzazione è fondamentale per affrontare le preoccupazioni e creare fiducia.

Trasparenza:
Una comunicazione aperta e trasparente sui rischi e sulle misure di mitigazione sono essenziali per l'accettazione da parte del pubblico.

Distanze di sicurezza

Le distanze di sicurezza per gli impianti di rigassificazione del GNL in prossimità di aree abitate sono determinate da valutazioni del rischio, che in genere prevedono l'Analisi Quantitativa del Rischio (QRA) e considerano fattori come potenziali scenari di fuoriuscita, modelli di dispersione e sistemi di sicurezza. Non esiste una risposta universale, ma l'obiettivo è garantire che i rischi individuali e sociali rimangano entro limiti accettabili, spesso descritti come "il più basso ragionevolmente possibile" (ALARP).

1. La valutazione del rischio è fondamentale:

Analisi quantitativa del rischio (QRA):
Le distanze di sicurezza QRA sono fondamentali per valutare i potenziali pericoli (incendi, esplosioni, ecc.) associati alla rigassificazione del GNL e per determinare le distanze di sicurezza necessarie.
Basato sulle conseguenze vs. basato sul rischio:
Le analisi di rischio e di impatto (QRA) possono adottare un approccio basato sulle conseguenze (concentrandosi sulla gravità dei potenziali incidenti) o un approccio basato sul rischio (considerando sia le conseguenze sia la loro probabilità).
Rischio individuale e sociale:
I risultati del QRA vengono spesso presentati come rischio individuale (il rischio per una persona) e rischio sociale (il rischio per un gruppo di persone).

2. Fattori che influenzano le distanze di sicurezza:

Progettazione degli impianti:

La progettazione specifica dell'impianto di rigassificazione, compresi i serbatoi di stoccaggio, i vaporizzatori e i sistemi di trasferimento, influenza il rischio di perdite e la gravità delle conseguenze.

Scenari di fuoriuscita:
È fondamentale modellare le potenziali perdite, comprese le loro dimensioni, la loro durata e la conseguente dispersione di nubi di vapore infiammabile.

Sistemi di sicurezza:
L'efficacia dei sistemi di sicurezza, quali sistemi di arresto di emergenza, dispositivi di allarme e sistemi antincendio, svolge un ruolo significativo nella determinazione della zona di esclusione richiesta.

Condizioni meteo:
La velocità, la direzione del vento e la temperatura ambiente possono influenzare la dispersione delle nubi di vapore infiammabile.

Terreno e disposizione:
Le caratteristiche specifiche del terreno e della conformazione della struttura e dell'area circostante possono influenzare il modo in cui una fuoriuscita potrebbe diffondersi.

3. Esempio di studio QRA:

Linee guida SIGTTO:

Le linee guida della Society of International Gas Tanker and Terminal Operators (SIGTTO) raccomandano di escludere il traffico portuale dalle vicinanze di un terminale marittimo GNL, ma non specificano una distanza di esclusione fissa.

Scenario di fuoriuscita credibile:
Secondo un rapporto di autorizzazione ambientale , un QRA potrebbe modellare uno scenario di fuoriuscita credibile di GNL attraverso un foro da 50 mm nel tubo di scarico per un breve periodo di tempo (ad esempio, 30 secondi).

Zona di esclusione:
Sulla base di questa fuoriuscita credibile, la modellazione della dispersione potrebbe indicare una zona di esclusione di circa 140 metri dagli impianti di carico del GNL, secondo un rapporto di autorizzazione ambientale.

Principio ALARP:
I livelli di rischio finali vengono quindi confrontati con criteri di accettazione predefiniti e, se superano tali livelli, vengono adottate ulteriori misure per ridurre il rischio al livello più basso ragionevolmente praticabile (ALARP).

4. Considerazioni normative:

Le normative nazionali e locali spesso stabiliscono i requisiti di sicurezza specifici per gli impianti di rigassificazione del GNL.
Pianificazione dell'uso del suolo (LUP):
Le politiche di pianificazione del territorio svolgono un ruolo importante nel definire le distanze di sicurezza e nel separare gli impianti industriali dalle aree residenziali.

5. Riepilogo:

Le distanze di sicurezza attorno agli impianti di rigassificazione non sono fisse, ma determinate attraverso un dettagliato processo di valutazione del rischio. Questo processo prevede la modellazione dei potenziali pericoli, la valutazione di diversi fattori e l'obiettivo di mantenere i rischi entro livelli accettabili, come definito dalle normative e dagli standard di sicurezza.

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