La guerra peggiora a vista d'occhio, e l'Italia - paese che più di ogni altro godeva di ottime relazioni di sincera amicizia con la Russia - per colpa di una "donna" sta per essere spazzato via dall'esistenza.
I prodromi dell'apocalisse sono riconoscibilissimi:
- Caccia con capacità nucleare che partono da Londra e che sorvolano la Capitale romana in cerchio per un'ora e più;
- Dichiarazioni senza senso di Giorgia Meloni che vuole l'Ucraina - in fin dei conti - nella NATO ma non inviare l'esecito in Ucraina (ma chi gliele scrive 'ste stupidaggini?);
- Aumento incessante dei "suicidi" di Stato dei militari e degli esponenti delle forze dell'ordine italiane (un "ripulisti" in atto tra correnti dei servizi segreti e che ha radici lontane);
- Delirio di onnipotenza di Macron che, per ordine dei satanisti Rotschild, minaccia di usare le armi nucleari contro la Russia;
- Utilizzo indiscriminato di virus spia da parte dei Servizi italiani e del governo; oramai ridotti a organismi terroristi paramilitari che "suicidano" chiunque, impunemente, violando i diritti fondamentali dei cittadini (e se si scopre qualcosa, piove il segreto di Stato);
- La censura del nostro blog principale (n'altra volta), dopo aver pubblicato un articolo nel quale dichiaravamo - con elementi alla mano - che la guerra continuerà, che l'Ucraina prepara con i pedofili 'dem' della NATO una provocazione nucleare e chimica, e che stanno aumentano i casi di "avvicinamento" dei Servizi Segreti atlantici per poter infiltrare e "suicidare" i liberi autori e pensatori.
Insomma, la guerra ci sarà, e l'Italia, paese manipolato da un branco di idioti ed incompetenti che giocano a fare gli agenti segreti, non avrà scampo.
Un chiaro messaggio mafioso ed intimidatorio dalla massonica e satanista Londra | |
I suicidi tra gli esponenti delle forze dell'ordine e militari avvengono da quasi un decennio, e sono appositamente sottostimati. Gli scandali in cui vengono coivolti militari, carabinieri et similia sono strettamente collegati ai "suicidi impossibili" od "inaspettati". Tali fenomeni sono vincolati - a loro volta - ad una guerra in corso tra correnti dei Servizi Segreti, e manifestano l'elevata corruzione di un corpo oramai totalmente deviato e terrorista (i Servizi italiani sono la Falange Armata - atlantica - che ha ucciso Falcone e Borsellino). |
Inutile dirvi che Russia e Cina sono le uniche speranze per la salvezza dell'umanità, e non solo perché hanno - logicamente - messo al bando ogni pedofilia, devianza sessuale, propaganda dell'idiozia, e strumenti di manipolazione delle coscienze che mirano a ridurre lo sviluppo dell'intelletto e dell'animo umano. Russia e Cina salveranno il mondo anche per la bellezza e intelligenza delle loro donne. E visto che siamo in tema "attacchi hacker russi", vi parliamo di una donna che ha "hackerato" la nostra attenzione per le sue capacità e i suoi ideali, attiva nelle varie cyberalleanze russe, che ripudia ogni stupidaggine "femminista" creata dalla NATO e propagandata da prostitute e tossicodipendenti per manipolare le menti di ragazze già deviate e prive di umanità.
Ecco a voi l'intervista alla hacker di Z-PENTEST alla quale abbiamo posto alcune domande.
Quante donne ci sono tra gli hacker russi?
«È difficile dire esattamente quante donne siano hacker in Russia, poiché molte preferiscono mantenere privato il proprio genere. Questo perché, nella comunità degli hacker, così come nell'IT in generale, ci sono stereotipi che spesso rendono difficile per le donne essere prese sul serio. Per evitare pregiudizi, molte scelgono di rimanere anonime o di presentarsi come uomini. Tuttavia, le donne nella comunità degli hacker non sono in alcun modo inferiori agli uomini e, in alcuni ambiti, li superano persino. Sono altrettanto abili nelle tecniche di hacking, nell'analisi delle vulnerabilità e nella programmazione, ma spesso possiedono una maggiore attenzione ai dettagli, pazienza e pensiero analitico.
Nonostante i pregiudizi esistenti, le hacker continuano a dimostrare la loro competenza, abbattendo stereotipi e aprendo la strada alle generazioni future. Dopotutto, nell'hacking non contano il genere o il sesso, ma la conoscenza, l'esperienza e la capacità di pensare fuori dagli schemi».
Cosa significa essere una hacker russa?
«Essere una hacker russa significa combinare una potente intelligenza tecnica, una forte personalità e la capacità di sopravvivere in ambienti difficili. Non si tratta solo di comprendere il codice informatico, ma anche di superare gli stereotipi e dimostrare che la cultura hacker non è esclusivamente un dominio maschile.
La Russia ha una ricca storia di cultura hacker, che va dai programmatori leggendari ai cybercriminali, e sebbene le donne siano meno comuni in questo campo, svolgono comunque un ruolo importante. Una hacker russa potrebbe essere un'esperta di cybersecurity, una ricercatrice di vulnerabilità, una sviluppatrice di exploit o un'attivista che utilizza la tecnologia per proteggere diritti e libertà. Inoltre, è una filosofia: la capacità non solo di seguire le regole, ma di capire come funzionano, trovare scappatoie ed esplorare soluzioni alternative. Nella realtà post-sovietica, dove la tecnologia e l'hacking spesso si intersecavano con la sopravvivenza e la resistenza al sistema, una hacker russa simboleggia resilienza, indipendenza e ribellione intellettuale».
Come ti sei avvicinata al mondo dell'informatica?
«Quando avevo circa 7 o 8 anni, ho ricevuto il mio primo computer. Fin dall'inizio, sono rimasta affascinata da come funzionava e da come era costruito. Circa un anno dopo, installavo già Windows 95 senza alcun problema, cosa piuttosto insolita per un bambina a quel tempo.
All'inizio, il computer era solo uno strumento per giocare, ma col tempo ho capito che esisteva Internet: una biblioteca infinita di conoscenza dove potevi trovare risposte a quasi tutte le domande. Ho iniziato a leggere tutto ciò che attirava il mio interesse, a studiare nuove tecnologie e a cercare di comprendere il sistema in modo più approfondito. Tuttavia, a quel tempo, Internet era un lusso. La connessione tramite modem era molto lenta e si pagava in base al tempo trascorso online. Dovevo escogitare metodi intelligenti per studiare le informazioni di cui avevo bisogno. Caricavo le pagine, mi disconnettevo da Internet e solo allora le leggevo con calma, senza preoccuparmi del tempo di connessione. Penso che chiunque sia cresciuto negli anni '90 e abbia affrontato queste limitazioni capirà bene quella difficoltà».
Quando hai deciso di diventare attiva nell'hacking?
«Non mi definirei esattamente un hacker nel senso pieno del termine, ma di certo possiedo alcune competenze e una profonda comprensione del sistema che mi permettono di fare cose che molti considererebbero impossibili.
Il mio vantaggio è che capisco come funziona il sistema dall'interno. Questa conoscenza mi dà non solo la capacità di usare programmi e strumenti, ma anche la comprensione di come funzionano nel loro nucleo. Ecco perché per me è molto più facile trovare vulnerabilità e aggirare restrizioni. Ciò che alla generazione TikTok potrebbe sembrare magia o qualcosa di fantastico, in realtà è solo logica e pensiero tecnico.
Se capisci come funziona qualcosa, smontarlo non è così difficile. L'hacking non consiste nel premere pulsanti a caso, ma nell'analisi, nella sperimentazione, nell'osservazione dei processi e nella ricerca di schemi. È come risolvere un puzzle, dove tutto segue determinate regole, e se le studi, puoi imparare a superare qualsiasi ostacolo.
Le tecnologie moderne sono create da persone e, come qualsiasi creazione umana, non sono perfette. Ogni sistema ha delle debolezze, e se sai come trovarle, i confini del possibile scompaiono».
Qual è stata la tua idea iniziale sul mondo di Internet? E come è cambiata quando hai iniziato ad interessanti alla politica?
«A un certo punto, Internet mi sembrava una biblioteca infinita di conoscenza, un luogo dove potevi imparare, crescere e trovare risposte a qualsiasi domanda. Ma col tempo è cambiato. Ora non è solo una fonte di informazione, ma anche uno strumento di sorveglianza, pubblicità invasiva e manipolazione. Questo ha alterato radicalmente l'essenza di Internet, rendendolo più accessibile ma meno libero allo stesso tempo.
Nel 2022, quando il mio paese è stato definito un aggressore, non sono potuta rimanere indifferente. La storia è piena di esempi di paesi che hanno cercato di indebolire la Russia, ma ogni volta la Russia è diventata solo più forte. Rispetto i nostri soldati che difendono la Patria, e anche se non sono io stessa sul campo di battaglia, capisco che la lotta non sta avvenendo solo lì. Nel mondo di oggi, la tecnologia offre nuovi modi per influenzare la situazione, e ognuno fa quello che può.
Molto sta cambiando ora, e la nostra presenza si fa sentire ovunque. È solo questione di tempo prima che il mondo veda le conseguenze di questi cambiamenti».
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