mercoledì 30 aprile 2025

Chi si nasconde dietro ai "blackout"? Sicuramente, non Putin // Intervista agli hacker russi di "TWONET"

Giungono notizie di ulteriori blackout, accompagnati da esplosioni negli impianti elettrici al confine tra Olanda e Germania. Ieri, 29 aprile 2025, abbiamo pubblicato un articolo in cui dimostravamo l'alta probabilità che il blackout in Spagna rappresenti un attacco false flag, orchestrato per seminare terrore nella popolazione, indebolirne la capacità di resistenza e creare il pretesto per una guerra totale contro la Russia. Il blog principale di SA DEFENZA è stato disattivato, ma abbiamo salvato un copia dell'articolo che è disponibile al seguente indirizzo per il download. Malgrado le continue censure e le temporanee riattivazioni, noi di Sa Defenza continuiamo imperterriti la nostra battaglia per la verità.

La nostra ipotesi è supportata da una serie inconfutabile di elementi, nonché dagli stessi piani programmatici di “catastrofi” annunciati dai vari governi europei già nel 2021 – in primis dall’Austria – e ripetuti in maniera ossessiva negli ultimi mesi dall’Unione Europea, che “invita” a fare scorta di acqua e cibo mentre spinge per l’abolizione del contante e l’adozione esclusiva dell’euro digitale (proprio durante un periodo di “blackout”, guarda un po’ i casi della vita).

Il piano di schiavizzare le popolazioni europee, ricattarle ed imporne la totale sottomissione è una costante nella storia di ogni conflitto 'mondiale', specie quando si vuole addossare ogni colpa alla Russia e agli “hacker russi”.

Nel nostro articolo di ieri abbiamo evidenziato come un attacco hacker diretto alle infrastrutture energetiche – soprattutto di quella tipologia e dimensioni – sia tecnicamente improbabile, mentre appare plausibile l’utilizzo di armi ad alta frequenza o un sabotaggio interno programmato.

Per fugare ogni dubbio e chiarire ogni minimo aspetto, abbiamo deciso di intervistare uno dei più attivi e abili gruppi di hacker russi, già autori di precedenti “attacchi” alla Spagna, per verificare se siano coinvolti negli eventi recenti.

1. Gli hacker russi sono coinvolti in questo attacco informatico? Cosa rispondete a chi vi accusa di aver organizzato questo blackout?

«Ecco cosa abbiamo da dire sulla Spagna. La Spagna è un paese abbastanza unito, e noi non siamo contro la gente comune e pacifica. Abbiamo attaccato solo le aziende che sostengono l'Ucraina, i siti governativi, le istituzioni e simili. Il nostro obiettivo primario, negli ultimi attacchi, è stato il Ministero della Difesa: lo abbiamo attaccato già a febbraio, mentre a marzo, invece, abbiamo dichiarato ufficialmente guerra alla Spagna su larga scala. Non nascondiamo i nostri attacchi alla Monarchia spagnola. Nei primi giorni che hanno fatto seguito alla nostra dichiarazione di guerra informatica, siamo prontamente finiti sui media».

2. La situazione in Ucraina, contrariamente alle previsioni, non mostra segni di miglioramento. Numerosi gruppi hacker apparentemente filorussi, ma in realtà agenti al servizio dei servizi segreti atlantici (sia in passato che attualmente), stanno tentando di infiltrarsi nelle alleanze hacker russe per orchestrare provocazioni di tipo false flag. "Sa Defenza" ha denunciato queste attività già da tempo, così come abbiamo documentato il piano sistemico di "blackout" le cui origini risalgono addirittura al 2021. Non possiamo dimenticare, in questo contesto, le rivelazioni giunteci in quel periodo da una fonte interna ai Servizi Segreti, contraria a questa pericolosa deriva. Qual è la situazione attuale nella comunità hacker filorussa? State monitorando l'operato di questi provocatori per prevenire sia accuse infondate che potenziali incidenti?

«Sì, abbiamo sentito che tra i ranghi dei gruppi russi c'erano spie che estorcevano informazioni sugli obiettivi, i piani futuri dei gruppi e così via. La nostra squadra non si occupa della cattura di queste persone. E tra di noi non ce n'erano!».

3. L'uso di Telegram sta crescendo progressivamente, ma l'applicazione sta intensificando la censura, compresi molti contenuti russi e gruppi hacker. Sono in tanti a esprimere preoccupazione per il controllo sempre più stringente dell'Unione Europea sui dati scambiati e sull'operato dell'applicazione di Durov. Noi di Sa Defenza abbiamo più volte suggerito VK come alternativa valida. Alla luce di questi sviluppi, sorge spontanea una domanda: ha ancora senso utilizzare Telegram in Europa, o è giunto il momento di migrare verso altre piattaforme?

«Riguardo alla popolarità di Telegram. Sì, è vero, il supporto di Telegram ha spesso rimosso i canali dei gruppi hacker. Anche il nostro canale è stato eliminato. Anche i nostri alleati sono stati colpiti dalla rimozione dei canali: Oveflame, Sector16, Dark Storm. Telegram non è una cosa sicura, ma vi dico che l'anonimato in Internet non è mai esistito e non esisterà mai. Siete anonimi solo finché qualcuno non decide di venirvi a cercare. Non raccomandiamo l'uso di VK (VKontakte), è già stato dimostrato da tempo che VK fornisce dati sulle persone. Usare Telegram è possibile. Ma bisogna ricordare le regole di sicurezza. Numero virtuale e, preferibilmente, registrazione tramite Whonix».

4. Tenendo in conto gli ultimi avvenimenti, siamo portati a pensare che sia in corso una campagna diffamatoria contro gli hacker russi. Sa Defenza ha dimostrato, con prove alla mano, che gli hacker russi hanno sempre attaccato obiettivi strategici, militari, e mai obiettivi “sensibili” come ospedali o centri nevralgici che potessero compromettere la salute delle persone. Riconfermate la vostra cosciente condotta di attaccare i governi e le imprese complici della guerra e non infrastrutture che potrebbero danneggiare i civili?

«Per quanto riguarda queste calunnie, noi non ci facciamo neanche caso. Noi ci occupiamo di fare, solo e semplicemente, il nostro lavoro. Per ciò che si riferisce agli attacchi agli ospedali civili: no, noi non siamo d'accordo. Dopo gli attacchi ai siti governativi spagnoli, abbiamo colpito i siti internet di ospedali e strutture sanitarie, ed abbiamo anche avuto accesso ad alcuni ospedali militari. Ma vi dico una cosa: non abbiamo mai violato né attaccato ospedali ‘normali’ destinati ai civili, poiché abbiamo attaccato unicamente quelli militari!».

5. Quale messaggio volete inviare ai nostri lettori? Avete molti sostenitori. Special modo in Italia. Seppur in Italia – e più in generale in Europa - siamo occupati da dei pazzi criminali che condividono l’ideologia dell’imperialismo atlantico, il nostro amore per la Russia e il multipolarismo non devono essere dimenticati, né da voi né da nessun altro.

«Cosa possiamo dire? Ragazzi, vivete e godetevi la vita. Presto tutto finirà, e torneremo a vivere in pace come prima. Sappiate che sosteniamo sempre la popolazione civile!».

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