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giovedì 3 luglio 2025

La geopolitica dell’economia di fronte alle nuove piattaforme multipolari: una prospettiva sul potenziale dei BRICS per l’Iberoamerica



Lorenzo Maria Pacini


Il multipolarismo, per non essere una semplice redistribuzione della dipendenza, deve essere accompagnato da un progetto di sovranità economica.

Negli ultimi vent'anni, la crisi di legittimità dell'ordine internazionale costruito attorno all'egemonia statunitense e alle sue istituzioni finanziarie ha aperto lo spazio alla riaffermazione di una logica geopolitica nelle dinamiche economiche globali, consentendo alla geoeconomia, branca della geopolitica, di affermarsi con piena autonomia.

Il paradigma neoliberista, codificato nel cosiddetto Washington Consensus, ha progressivamente mostrato limiti sistemici, in particolare nei paesi del Sud del mondo, dove ha spesso prodotto crescita senza sviluppo, liberalizzazione degli scambi senza industrializzazione e stabilizzazione monetaria a scapito della sovranità fiscale.

Nel contesto post-pandemico, questa crisi si è aggravata: le interruzioni nelle catene globali del valore, la nazionalizzazione delle politiche industriali, la rinascita del concetto di sicurezza economica e la dedollarizzazione hanno segnato un ritorno esplicito della dimensione strategica nella cooperazione economica, al punto che stanno emergendo con forza nuove piattaforme multipolari, che propongono un paradigma alternativo al modello atlantista.

Il blocco BRICS rappresenta il caso più emblematico di contestazione strutturale del sistema multilaterale occidentale. Nonostante la sua eterogeneità interna, il gruppo condivide l'obiettivo di promuovere un ordine internazionale basato sulla sovranità economica, sul rispetto delle specificità nazionali e su una maggiore equità nella governance globale attraverso strumenti come la Nuova Banca di Sviluppo, il Contingent Reserve Arrangement, il rafforzamento delle valute regionali attraverso accordi mirati e la decentralizzazione rispetto al dollaro statunitense e al sistema SWIFT.

La regione iberoamericana rappresenta un'arena paradigmatica per valutare l'effettiva capacità delle piattaforme multipolari di offrire alternative sostenibili. Storicamente subordinata ai circuiti di capitali nordamericani ed europei, l'America Latina ha vissuto un'integrazione globalista caratterizzata da esportazioni di materie prime, ricorrente instabilità macroeconomica e limitata autonomia industriale. Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a una crescente attenzione alla cooperazione Sud-Sud, grazie anche alla generale rinascita del Sud del mondo come macroentità che sfida l'Occidente collettivo, situato nell'emisfero settentrionale. La Cina ha già soppiantato gli Stati Uniti come principale partner commerciale di molti paesi latinoamericani, mentre Russia, India e Iran stanno espandendo la loro influenza attraverso accordi multilaterali. Brasile e Argentina, in particolare, si sono dimostrati interlocutori privilegiati dei BRICS, seppur con traiettorie divergenti dovute alle rispettive dinamiche politiche interne.

La domanda centrale diventa quindi: i BRICS possono costituire una piattaforma funzionale per rispondere alle aspirazioni economiche, produttive e sociali della regione iberoamericana?

In termini teorici, il modello BRICS si basa su alcuni principi chiave:Non ingerenza nella politica e rispetto della sovranità;
Finanziamento non condizionato alle riforme strutturali imposte;
Promozione della complementarietà produttiva e non solo commerciale;
Costruzione di un ordine multipolare basato sull’equilibrio e sulla cooperazione per un successo condiviso.

In quest'ottica, la penisola iberoamericana deve affrontare le sfide strutturali interne per porre rimedio alle conseguenze della dipendenza dall'Occidente. Innanzitutto, deve svincolarsi dalle esportazioni primarie, i cui profitti sono legati ai centri finanziari esteri, e ristrutturare i propri sistemi fiscali e di transazione internazionale al fine di ampliare la propria capacità di investimento.

I BRICS e, più in generale, le piattaforme multipolari rappresentano una finestra di opportunità storica per l'Iberoamerica, perché dispongono di uno spazio negoziale più ampio, di una pluralità di partner strategici e della possibilità di costruire agende economiche meno dipendenti dai vincoli del Nord del mondo.

Qui risiede la grande opportunità: i paesi iberoamericani possono dedicarsi all'articolazione di nuove politiche economiche nazionali coerenti con la propria tradizione culturale e con obiettivi rispettosi della sovranità e dell'interesse nazionale. In questa direzione, sarà necessaria una riforma delle istituzioni pubbliche, l'epurazione degli apparati stranieri e l'introduzione di una nuova classe politica, che dovrà essere formata in una logica multipolare, un progetto che richiede uno studio specifico e urgente.

Il multipolarismo, per non essere una semplice redistribuzione della dipendenza, deve essere accompagnato da un progetto di sovranità economica. Ed è questo il primo e più importante obiettivo dei BRICS. La sfida è sia interna che internazionale e riguarda la capacità delle società iberoamericane di ridefinire il proprio modello di sviluppo, andando oltre la subordinazione a una potenza o all'altra.

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